mercoledì 20 novembre 2019
Bianchini
Bianchini
Quelle che nel resto d’Italia vengono chiamate Meringhe, in Sardegna hanno il nome di Bianchini.
La differenza dalle Meringhe è data dall’aggiunta di mandorle, una frutta secca che in Sardegna viene usata per gran parte dei dolci.
Sono molto facili da fare se si ha a disposizione una planetaria e un buon forno.
I Bianchini, di cui i bambini sono ghiotti, sono dolci presenti in tutte le occasioni e cerimonie sarde.
Sono asciutti esternamente ma morbidi e golosi all’interno.......
Ingredienti:
500 g. di albumi
1 kg. di zucchero a velo
200 g. di mandorle spellate e tostate
La scorza grattugiata di un limone o aroma al limone
A piacere colorante alimentare
Mettete gli albumi e lo zucchero nella planetaria e iniziate a montare.
Aggiungete poi la scorza del limone e, se volete ottenere dei bianchini colorati, il colorante.
Montate fino ad ottenere un composto sodo.
Provate a prenderne un po’ con un cucchiaio, se capovolgendolo rimane attaccato al cucchiaio il composto è pronto.
Dividete gli albumi montati in due parti e in una, mescolando lentamente, aggiungete le mandorle tritate.
Usate il composto con le mandorle per fare la base del bianchino e il restante per ricoprire con l’aiuto di una sac a poche.
Potete usare i pirottini colorati oppure metterli direttamente in una teglia da forno ricoperta da carta forno.
Infornate a 100 gradi per 50/60 minuti in forno ventilato.
Controllate la cottura controllando che il fondo del bianchino sia asciutto.
Per una cottura migliore distanziateli abbastanza da permettere all’aria calda di asciugarli.
domenica 17 febbraio 2019
Culurgiones Baunesi
Con questo termine viene definita, in Sardegna, la pasta ripiena.
I più conosciuti, anche grazie al riconoscimento IGP, sono i Culurgiones Ogliastrini che, a differenza di quelli Baunesi sono chiusi a mano formando una spiga.
Quelli Baunesi sono invece chiusi con la rotella, così come avviene anche in molti altri comuni della Sardegna, ma non per questo meno buoni o caratteristici.
Oltre al tipo di chiusura si differenziano anche per l’aggiunta, nel ripieno, delle uova.
Ogni famiglia ( come già detto nel post “ la risposta delle Baunesi”) ha la sua ricetta, ma gli ingredienti sono sempre gli stessi: uova, formaggio, patate.
Questa è la mia......
Per la sfoglia:
500 g. di semola rimacinata, un uovo, acqua q.b., sale q.b.
Per il ripieno:
200 g. di pecorino fresco, 200 g. di pecorino media stagionatura, 100 g. di pecorino stagionato, 600 g. di patate lesse, due uova, sale, olio e.v.o., la metà di una piccola cipolla rossa, sale q.b.
Preparate la sfoglia unendo tutti gli ingredienti e lavoratela fino ad ottenere un composto liscio ed elastico e lasciatela riposare coprendola in modo che non si asciughi.
Nel frattempo macinate tutto il formaggio e unitelo alle patate passate con lo schiacciapatate.
In un padellino soffriggete la cipolla con due cucchiai di olio.
Unite l’olio del soffritto alle patate e formaggio, aggiungete le uova e il sale.
Amalgamate per bene il composto.
Tirate la sfoglia sottile ( se usate la sfogliatrice posizionatela a 5)
Poggiate sulla sfoglia delle piccole palline ottenute con il ripieno e richiudete avendo cura di non lasciare aria all’interno dei Culurgiones. Ritagliate con la rotella lasciando un piccolo bordo attorno.
Cuocete in abbondante acqua salata, scolate e condite con un sugo di pomodoro o se preferite ( come si usava a Baunei per i matrimoni) con un buon ragù di carne.
I più conosciuti, anche grazie al riconoscimento IGP, sono i Culurgiones Ogliastrini che, a differenza di quelli Baunesi sono chiusi a mano formando una spiga.
Quelli Baunesi sono invece chiusi con la rotella, così come avviene anche in molti altri comuni della Sardegna, ma non per questo meno buoni o caratteristici.
Oltre al tipo di chiusura si differenziano anche per l’aggiunta, nel ripieno, delle uova.
Ogni famiglia ( come già detto nel post “ la risposta delle Baunesi”) ha la sua ricetta, ma gli ingredienti sono sempre gli stessi: uova, formaggio, patate.
Questa è la mia......
Per la sfoglia:
500 g. di semola rimacinata, un uovo, acqua q.b., sale q.b.
Per il ripieno:
200 g. di pecorino fresco, 200 g. di pecorino media stagionatura, 100 g. di pecorino stagionato, 600 g. di patate lesse, due uova, sale, olio e.v.o., la metà di una piccola cipolla rossa, sale q.b.
Preparate la sfoglia unendo tutti gli ingredienti e lavoratela fino ad ottenere un composto liscio ed elastico e lasciatela riposare coprendola in modo che non si asciughi.
Nel frattempo macinate tutto il formaggio e unitelo alle patate passate con lo schiacciapatate.
In un padellino soffriggete la cipolla con due cucchiai di olio.
Unite l’olio del soffritto alle patate e formaggio, aggiungete le uova e il sale.
Amalgamate per bene il composto.
Tirate la sfoglia sottile ( se usate la sfogliatrice posizionatela a 5)
Poggiate sulla sfoglia delle piccole palline ottenute con il ripieno e richiudete avendo cura di non lasciare aria all’interno dei Culurgiones. Ritagliate con la rotella lasciando un piccolo bordo attorno.
Cuocete in abbondante acqua salata, scolate e condite con un sugo di pomodoro o se preferite ( come si usava a Baunei per i matrimoni) con un buon ragù di carne.
Frittelle di riso
Siamo a Carnevale, tempo di frittelle…..
Vi propongo la ricetta delle frittelle di riso che, anche se non è una ricetta sarda, sicuramente apprezzerete.
Ingredienti:
150 g. di riso, 1/2 l. di latte, 2 cucchiai di farina, 2 uova, 80 g. di zucchero. 30 g. di burro, la scorza grattugiata di un limone, un bicchierino di liquore, mezza bustina di lievito, un pizzico di sale, due bicchieri di acqua, olio per friggere.
Vi propongo la ricetta delle frittelle di riso che, anche se non è una ricetta sarda, sicuramente apprezzerete.
Ingredienti:
150 g. di riso, 1/2 l. di latte, 2 cucchiai di farina, 2 uova, 80 g. di zucchero. 30 g. di burro, la scorza grattugiata di un limone, un bicchierino di liquore, mezza bustina di lievito, un pizzico di sale, due bicchieri di acqua, olio per friggere.
Mettete a cuocere il riso con il latte, i due bicchieri di acqua, la scorza del limone, il burro e lo zucchero.
Quando il riso è ben cotto (deve diventare una crema), lasciate raffreddare.
Aggiungete poi le uova, il liquore, il lievito e la farina. Mescolate e aggiungete il sale.
Aiutandovi con un cucchiaio versate il composto, in piccole porzioni, nell'olio ben caldo.
Scolate le frittelle quando sono ben dorate e spolveratele con lo zucchero semolato.
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