venerdì 31 ottobre 2014

Mustacciolos

Il 31 Ottobre ricorre in tutto il mondo anglosassone la festa di Halloween, festa che abbiamo in parte adottato anche in Italia.
Dico in parte perché, non la sera del 31 ma la mattina del 1 Novembre, "sa die de as animas" (giorno delle anime in sardo) e festa di Tutti i Santi per il mondo cattolico, è ancora viva in quasi tutti i paesi della Sardegna una ricorrenza molto simile, dove i bambini andando a bussare in tutte le case chiedono qualcosa per le anime dei morti.


Una festa molto attesa dai bambini, che in grandi gruppi con un sacco in spalla gridano " cosa daggeis   as animas?" ( cosa date alle anime?) .
Non si parla come nel mondo anglosassone di maghi e streghe, dovuti sicuramente alla cultura Celtica e ai riti dei Druidi, ma di anime buone che nel primo giorno di Novembre tornano sulla Terra.
Uno dei dolci tipici di questo periodo e di tutto il periodo invernale sono i " mustacciolos" per i Baunesi, chiamati in altri paesi "papassinos".
Questi dolci venivano dati ai bambini che chiedevano "as animas" insieme a frutta secca e melagrane, oggi sostituiti in parte da caramelle e cioccolatini.
La ricetta di oggi è quella della mia famiglia........

Ingredienti: 
300 g. di zucchero, 250 g. di strutto, 6 uova, 1 kl. di farina, la scorza grattugiata di 2 limoni, 2 bustine di lievito per dolci, una manciata di semi d'anice, 200 g. di uvetta, 200 g. di mandorle spellate.

Tagliate a pezzetti le mandorle e fatele tostare.
Lavorate le uova con lo zucchero fino a farle raddoppiare di volume, aggiungete piano la farina, lo strutto e via via tutti gli altri ingredienti. 
Lavorate la pasta fino a farla diventare liscia e fate dei lunghi cilindri che poi taglierete in diagonale a formare dei piccoli rombi.


Sistemateli sulla placca del forno ricoperta da carta forno e spennellateli con un uovo sbattuto.
Infornate a 180 gradi per circa 15'.
Toglieteli dal forno e, ancora caldi passate la parte superiore nello zucchero.
Sono ottimi serviti con un buon vino liquoroso.

 

domenica 19 ottobre 2014

Totani ripieni

Tutte le mie ricette di pesce hanno un unico comun denominatore: Arbatax.
Arbatax è il luogo dove ho cominciato ad apprezzare e cucinare il pesce.
Il nome deriverebbe dall'arabo "arba'at'ashar" (dialettale "arba'tash") che significa 'quattordici' e che potrebbe indicare la quattordicesima torre di avvistamento simile a tutte quelle presenti nella costa sarda.


Arbatax nasce come borgo di pescatori, che agli inizi del Novecento arrivarono dall'isola di Ponza e che piano piano si stanziarono nella penisola omonima, anche grazie al fatto che i sardi di allora non erano certo dediti alla pesca, per cui i nuovi arrivati trovarono un posto tutto per loro.


Oggi Arbatax è la porta dell'Ogliastra con il suo porto e il suo piccolo aeroporto e non è più un piccolo borgo di pescatori, anche se la parte vecchia è ancora riconoscibile grazie alla sua architettura.



Ed ora la ricetta, che uno di quei pescatori mi ha regalato....

Ingredienti per quattro persone: 
4 totani grandi, 2 uova, uno spicchio di aglio, prezzemolo, 100 g. di pangrattato, 70 g. di uvetta, pinoli, un bicchiere di vermentino, 250 g. di polpa finissima di pomodoro, sale, pepe bianco, olio e.v.o.


Mettete l'uvetta a bagno in acqua tiepida.
Pulite i totani e tritate i tentacoli. Mettete i tentacoli tritati in una padella con lo spicchio di aglio tritato finemente (a cui avrete tolto l'anima) e mezzo bicchiere di vino. Fate andare per qualche minuto a fiamma medio alta.
In una ciotola mettete i tentacoli e il loro sughetto, aggiungete le uova, l'uvetta ammollata, una manciata di pinoli, prezzemolo tritato, sale, il pangrattato e una macinata di pepe bianco. Mescolate e riempite i totani (non troppo, altrimenti scoppiano), chiudeteli con degli stecchini.
In una casseruola ampia mettete due cucchiai di olio, la polpa di pomodoro, prezzemolo tritato e il restante vermentino, adagiatevi i totani ripieni e fate cuocere, coperto per 20' a fiamma bassa.
Rigirate i totani di tanto in tanto.
Una volta cotti tagliate a fette i totani e ricoprite con la salsa di pomodoro.
Il connubio dell'acidità del pomodoro non troppo cotto con il dolce del ripieno è semplicemente divino...
Solitamente rimane sempre un po' di ripieno che potete utilizzare aggiungendo un uovo, poca farina un po' di lievito istantaneo per salati, ottenendo delle ottime frittelle da servire come antipasto.
Accompagnate naturalmente con un buon vermentino...
Buon appetito........ 





lunedì 13 ottobre 2014

Pasticcio di patate

Ingredienti per 4 persone:
4 patate grandi, 150 g. di prosciutto cotto al forno, 2 uova, 150 ml. di panna fresca, 100 g. di parmigiano grattugiato, rosmarino, salvia, sale e pepe nero.


Sbucciate e tagliate a fette sottili le patate. 
Imburrate una teglia da forno e fate uno strato di patate, salate e condite con il rosmarino e la salvia tritati finemente. Fate un secondo strato con le fette di prosciutto tagliate a pezzetti.
Alternate gli strati.
Sbattete le uova con la panna, il parmigiano, un pizzico di sale e una macinata di pepe.
Versate il composto sulle patate in modo da riempire totalmente gli spazi vuoti.
Infornate a 250 gradi per circa 45'.
Lasciate intiepidire e servite.

lunedì 6 ottobre 2014

Un angolo di Sardegna nel cuore di Firenze

Stamattina passeggiando per le vie di Firenze mi sono imbattuta in un negozio che ha subito attirato la mia attenzione, Ammentos ( in sardo 'ricordi'). Un bellissimo negozio, e siccome oltre al buono mi piace il bello sono entrata.
Non potete capire la mia meraviglia quando, di colpo, guardandomi intorno mi sono letteralmente ritrovata nella mia amata isola: tappeti sardi ovunque, cestini e abiti che si rifanno a quelli della tradizione sarda nei particolari, nei colori e nella fattura.......e poi il mio sguardo è stato catturato da due bottiglie, bellissime, una di mirto e l'altra di filu ferru.......
Due bottiglie molto raffinate che ricordano la boccetta di un famosissimo profumo e che considero adatte per un bel regalo....


E in un posto come questo non poteva mancare un profumo che con le sue note olfattive, prevalentemente di mirto, ti riporta immediatamente in Sardegna....
Eccolo....il mio, meraviglioso, nuovo profumo.....


Letteralmente un angolo di Sardegna nel cuore di Firenze!!!!!!!
Grazie Ammentos!!!


domenica 5 ottobre 2014

Turredda baunese con 'nduja e burrata

No, non si tratta della classica pizza, questa è fatta con la base della Turredda baunese( che in questo caso rappresenta la Sardegna) e con l'aggiunta di due fantastici ingredienti: la 'nduja calabrese e la burrata pugliese.
Tre regioni italiane e tre magnifici ingredienti per un risultato assolutamente da provare.....

Per la base utilizzate la ricetta pubblicata nel post del 20/06/13

Ingredienti:
250 g.di pasta della Turredda, pomodorini ciliegini, 'nduja, una burrata, sale, olio e.v.o.


Stendete la pasta con le mani, in una teglia per pizza, mantenendo uno spessore di un cm.
Distribuite sulla superficie i pomodorini tagliati a pezzi, poco olio e sale.
Aggiungete la 'nduja a piccoli pezzi, tenendo conto che è piuttosto piccante.
Infornate a 250 gradi, con forno preriscaldato, per circa 25'.
Togliete dal forno e metteteci sopra la burrata.
Servite e buon appetito!!!!!!



    La 'nduja

    La burrata